"Raccontarsi a piedi" perché è
Un cammino narrativo – Camminare come forma di introspezione o racconto di sé. Ci si narra la propria storia camminando, lasciando che i pensieri fluiscano al ritmo dei passi. Un modo per esplorarsi interiormente e meravigliarsi della bellezza della natura.
Un’esperienza condivisa – Raccontarsi a piedi può essere anche un momento di condivisione, tra amici o sconosciuti, dove il camminare fianco a fianco crea lo spazio per aprirsi, raccontarsi, conoscere se stessi e gli altri, dove l’altro (come sottolinea una scrittrice) non è migliore o peggiore di te, ma è con te.
Un laboratorio e/o un’esperienza (talvolta salvifica) – In alcuni contesti (scolastici, terapeutici, artistici), può essere un'attività organizzata dove i partecipanti si raccontano camminando, magari lungo un percorso scelto per il suo valore simbolico o emozionale, oppure durante la raccolta dello zafferano, o nella realizzazione del miele e del formaggio, magari nella panificazione o attraversando un campo di lavanda…
Un progetto che si allarga a macchia d’olio - Raccontare il territorio attraverso l’eccellenza in tutte le sue declinazioni, raccontare le emozioni attivando in concerto tutti i sensi, annusare un’erba officinale, assaggiare una prelibatezza preparata con un prodotto locale, raccontare e raccontarsi a piedi…
Perché camminare ti salva l’anima…
Guerrino Colantonio
Guida Ambientale Escursionistica
Istruttore di Nordic Walking